UNA VITA BIZZARRA- Elisabetta Villaggio
Per la
rassegna Equilibri Polignanesi, ieri si è tenuto un incontro con Elisabetta
Villaggio, che ha presentato il suo romanzo "Una vita bizzarra".
Questo libro
si inserisce di diritto in un calendario di letteratura al femminile, non solo
per essere stato scritto da una donna, ma anche perchè incentrato sulle donne e
sui loro ruoli e capacità di lottare.
Il contesto
storico in cui si dipana la storia , è quello immediatamente successivo allo
sbarco dell'uomo sulla luna " e l'aria che si respirava nel mondo era che
tutto, o quasi , potesse essere possibile". È questa idea di soverchiare
il mondo , unita alla volontà, all'aggregazione di massa, ma soprattutto agli
ideali e all'impegno politico, che negli anni successivi porterà alla legge
sull'aborto, a quella sul divorzio , tutte conquiste miranti all'equiparazione
tra i due sessi.
In questo
susseguirsi di eventi, ma anche di altri, ugualmente importanti, che ha vissuto
l'Italia negli anni '70 e '80, l'autrice ci narra la storia di un'amicizia ,
nata tra i banchi delle elementari, fra due ragazze , di estrazione sociale
completamente diversa, destinata a durare per tutta la vita.
Rosa, la
protagonista principale , nata a Pieve di Cadore , padre falegname ,mestiere
che si tramanda da padre in figlio da generazioni, che accetta passivamente la
sua sorte e crede, fondamentalmente, nell'immutabilità delle cose al punto tale
che già trasmette questa sorta di eredità al figlio, ragazzo introverso e senza
amici. Adele, la madre appassionata di cucito, per niente rassegnata, spera in
un futuro diverso, migliore per la sua famiglia; tanto briga, tanto trama con
una sua cugina , che riesce ad ottenere per sè e per suo marito , un posto in
una portineria dei Parioli a Roma.
È in questo
condominio che abita Benedetta, lei, però , occupa i piani alti : padre
psichiatra famoso, amico di Basaglia, cinefilo appassionato; la moglie , madre
assente e depressa che vive marginalmente, Lorenzo, suo fratello ragazzo
brillante ,molto ammirato. La casa di Benedetta è spesso frequentata da
intellettuali, personaggi famosi e Rosa, che, in qualche modo diviene parte
integrante della famiglia Arcuati, si bea di questo arrichimento culturale. Le
due ragazze vivono insieme il momento dei primi amori, condividono viaggi,
lotte e ideali politici.Spesso il collettivo femminista si riunisce in casa di
Benedetta. Se il trasfermento a Roma, così come ha sperato Adele , offre a Rosa
tante opportunità, non altrettanto bene vanno le cose per i due uomini della
famiglia, i quali pur non ribellandosi apertamente , fanno pagare la scelta del
trasferimento.
La bellezza
di questo libro è data da più elementi : è un inno all'amicizia;un invito a
lottare per gli ideali, che in verità al momento sembrano latitare,
ricordandosi che fondamentale, per vincere le battaglie , è l'aggregazione.
Tutti questi messaggi, così forti, Elisabetta riesce a lanciarli con una
scrittura semplice, e soprattutto quelli di noi che quegli anni li hanno
vissuti , provano orgoglio per aver fatto parte di quella generazione.
Rosa e Benedetta vivono praticamente in simbiosi finchè, dapprima scelte diverse, poi avvenimenti drammatici, le dividono.
Rosa,
volitiva, combattiva e desiderosa di cambiamenti , si trasferisce a Londra e
qui la sua vita ha una svolta inattesa. Quando, dopo qualche hanno fa rientro a
Roma, ritrova Benedetta e la loro amicizia ritorna più forte di prima.
bella recensione!
RispondiEliminaho una lista infinita da leggere, metterò in coda ^_^
Grazie. Vale sicuramente la pena leggere il lbro.
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